E poi... Logan

19 novembre 2014
 

Uria Beothuk Tachunga è nata il 12.12.2012 nel famoso allevamento Tachunga in Germania. Tachunga è uno degli allevamenti più conosciuti a livello mondiale per i Saarloos.

L’accoppiamento dei genitori di Uria era studiato per portare una prole sana, esente da qualsiasi malattia genetica, equilibrata e con un carattere che ricalcasse perfettamente lo standard di razza. Una cucciolata tanto perfetta da avere i cuccioli prenotati da appassionati e allevatori di varie nazioni ancor prima che fosse fatta la monta. Noi cercavamo da parecchi mesi il nostro primo saarloos, ma mai avrei pensato di potermi aggiudicare uno di quei cuccioli.

Il destino ci aveva già delusi varie volte, non facendoci trovare l’occasione giusta, il cucciolo giusto, tant’è che eravamo arrivati a pensare di dirottare i nostri desideri su un’altra razza, il Cane Lupo Cecoslovacco, ma anche qui, dopo colloqui, telefonate, viaggi, tutte le cucciolate previste su cui contavamo erano andate “male”, a suon di monte non riuscite, parti con un numero di cuccioli inferiore alle aspettative, ecc.

A posteriori dico: per fortuna! Perché era il saarloos la nostra razza e un ripiego non sarebbe stato la soluzione. Per fortuna anche perché questo ci ha dato modo di aspettare Uria, che poi è diventata la beniamina di casa, uno degli elementi della famiglia di cui non potremmo fare a meno!

Uria era l’unica di nove cuccioli a non essere stata prenotata, perché era stata scelta come futura riproduttrice dall’allevatrice, quindi sarebbe dovuta rimanere in allevamento per portare avanti la linea di sangue dei suoi genitori. L’intercessione di un altro allevatore, che aveva già prenotato per sé un maschietto della stessa cucciolata, ha fatto sì che Tachunga acconsentisse a cederci quella palletta di pelo.

Fu così che iniziò la nostra avventura nel mondo Saarloos, esattamente il 10 febbraio 2013, quando la comitiva italiana, camper-munita, ripartiva dalla Germania alla volta dell’Italia con i Tachunga brothers!


Verso settembre 2013 l’idea pressante: bisogna dare un compagno a Uria!

La terranova Emily, ormai provata dall’età, era evidente che stesse arrancando sotto i suoi acciacchi. Non potevamo permettere che Uria rimanesse sola, ci voleva una compagnia canina. Ma che compagnia?

Un altro saarloos era stata la prima idea, ma non l’unica.

Un cane da canile, poteva essere una bella cosa. Ma Uria era ancora piccola e l’interazione tra un saarloos e un cane di un’altra razza non è necessariamente semplice o scontata. Un cane da canile ha un vissuto quasi sempre triste e complicato, spesso nebuloso, non è possibile prevederne il comportamento o le reazioni. Non saremmo stati in grado di gestire un’eventuale problema tra di loro.

Altre razze. Ma quali? Se si decideva di prendere un cucciolo di razza, allora tanto valeva prendere un saarloos! Più contenta Uria, più contenti noi.

Interminabili consulti con tutti i conoscenti nel campo saarloos e poi richiesta di consiglio all’allevatrice di Uria. Chi meglio di lei può conoscere le future cucciolate in giro per l’Europa?

Ma come scegliere una cucciolata? Ok, le basi della salute e della genetica saarloos le conoscevo, impossibile cercare coscientemente un saarloos senza informarsi prima su questi aspetti, ma per Uria, esente da qualsiasi patologia, sarebbe andato comunque bene qualsiasi maschietto che non fosse strettamente imparentato, quindi avremmo potuto contattare qualsiasi allevatore in Europa.

Eh, no! Troppo facile così!

I saarloos in Italia sono pochini e per la maggior parte di linea genetica francese. C’è qualche tedesco, come Uria e suo fratello, e un solo tedesco/olandese. Ma nessun saarloos della linea originaria olandese.

Uria è esente da tutto, ma la maggior parte delle femmine presenti in Italia sono portatrici sane di questa o quella malattia genetica.

Se decidiamo di prendere un saarloos, tanto vale che sia utile all’allevamento della razza in Italia, che sia anche lui esente da tutto in modo da essere compatibile con qualsiasi femmina e magari che porti in Italia il sangue olandese che a noi manca!

Per la serie: come complicarsi la vita…

L’allevatrice di Uria ci dà un paio di nomi di cucciolate previste che corrisponderebbero alle nostre richieste, una con genitori completamente esenti, l’altra con un genitore portatore sano di una malattia genetica, ma comunque con la possibilità di fare i test genetici a tutti i cuccioli per sceglierne uno eventualmente esente.

Il problema è che sono, ovviamente, cucciolate molto ambite e portare oltre confine un cucciolo olandese non è così semplice, ci sono già tante richieste in patria.

 

Il primo contatto, a ottobre 2013, è con l’allevamento Baka Inu, nel nord dell’Olanda.

I futuri genitori dei cuccioli sono molto belli, perfettamente sani ed esenti da qualsiasi patologia genetica. I cuccioli nascono e crescono in casa, a contatto con altri saarloos e con gli amici umani che frequentano la famiglia. Il padre non è dello stesso allevamento ma arriva dall’allevamento Van De Kilstroom, l’allevamento olandese fondato da Lendeert Saarloos in persona, attualmente gestito dalla figlia.

I cani hanno ottime caratteristiche e tutte le analisi e i controlli sanitari possibili, inoltre l’allevatrice ci tiene a specificare che il suo metodo di allevamento prevede che i piccoli nascano e crescano in un ambiente famigliare, tranquillo, rilassato e a stretto contatto con gli umani di casa.

Sarebbe perfetto e l’allevatrice si dichiara disponibile a lasciar partire un suo cucciolo per l’Italia. Ottimo!

Per scrupolo sentiamo anche il secondo allevamento, questa volta tedesco ma che userà riproduttori di discendenza olandese. Cani stupendi, tutte le garanzie sanitarie e disponibilità a far eseguire i test genetici a tutti i cuccioli per individuare un maschietto eventualmente esente… ma ci sono già tante richieste ed è molto difficile che nasca una cucciolata tanto numerosa da soddisfare tutti.

Infatti così accade, da questa cucciolata nessuna speranza. Nel frattempo anche la prima allevatrice ci comunica che l’accoppiamento previsto è andato male, la femmina non è rimasta incinta. Da qui comincia quasi un anno di calvario, più o meno come era stato durante la ricerca del primo saarloos. Scambi epistolari con tanti allevatori di tutta l’Europa, tante cucciolate possibili ma poi scartate perché non avrebbero giovato ai saarloos in Italia. Qualche colpo di testa, con l’idea di prendere un cucciolo da qualche accoppiamento caratterialmente un po’ estremo, ma poi testa sulle spalle. Vogliamo fare qualcosa per la razza? Vediamo di farla bene! Si aspetta e il cucciolo giusto arriverà!

L’immancabile supporto degli amici allevatori che gravitano con noi nel mondo saarloos, ci aiuta ad avere pazienza, pur non abbandonando mai le ricerche. Passano i mesi e, ad aprile, la terranova Emily ci abbandona, lasciando in noi un grandissimo vuoto e lasciando Uria senza la controparte canina. Il tempo di riprenderci e poi si ricomincia a cercare con ancora più determinazione.

Uria non può rimanere da sola, se a breve non dovessimo trovare il cucciolo giusto per la razza saarloos in Italia, allora ci affideremo al cuore.

Proprio quando stiamo perdendo le speranze di portare il primo saarloos olandese in Italia, a fine giugno arriva un messaggio dall’allevatrice olandese di Baka Inu, la prima che avevamo contattato: è stato fatto l’accoppiamento tra il maschio Van De Kilstroom che doveva diventare papà della cucciolata che ci interessava e la sorellastra della femmina che era stata scelta in origine.

Un accoppiamento, se possibile, ancor più perfetto di quello previsto originariamente. Se siamo ancora interessati, nonostante siano passati 10 mesi dal primo contatto, un cucciolo potrebbe diventare nostro.

Ma che storia è? Ma il destino cosa ci sta dicendo?

Nuove ricerche sulla genetica di questa ipotetica cucciolata, scrivo ai soliti amici per chiedere pareri, la nostra esperta in linee di sangue mi conferma l’estrema bontà di questo accoppiamento sia sotto il punto di vista della salute, quello caratteriale, quello genetico e anche che sarebbe una linea di sangue completamente nuova in Italia. Mi sembra così strano, dopo tanti mesi e tante ricerche, tornare al punto di partenza che quasi non mi sembra vero!

Capisco che forse le ricerche sono finite.

Si parla dell’importanza che avrebbe questo cucciolo per l’allevamento saarloos in Italia, si parla del fatto che con la linea tedesca di Uria, le femmine francesi presenti nel nostro paese e con il piccolo olandesino, avremmo la possibilità di unire il meglio del lavoro che hanno fatto negli altri paesi e creare una linea “italiana” sana ed equilibrata, si parla del futuro dell’allevamento… io che all’allevamento all’inizio non ci avevo nemmeno pensato.

Il 9 novembre 2014, partiamo dall’Olanda, camper-muniti, per tornare in Italia con Baka Inu Linke Loetjes Logan, il nuovo componente del branco-famiglia e primo saarloos olandese in Italia.

Adesso guardo lui e Uria che giocano a tira e molla con uno straccio, che dormono sul divano, che spingono buttandoci giù dal letto di notte e non penso a come andrà l’allevamento saarloos in Italia, penso solo a quanto fosse vuoto non averli avuti con noi finora, a quanto ci mancassero questi due componenti pelosi della famiglia.

Penso che devo ringraziare mio marito e i miei figli per essere una famiglia di pazzi saarloos-dipendenti. Che devo ringraziare Stefania, Barbara, Gloria e Serena per l’indispensabile supporto. Che devo ringraziare Alex per Uria e Esther e Jan per Logan.

E che il destino, anche questa volta, ha scelto giusto.