Imitazione e sensibilità

Natale 2014.

Logan ha 4 mesi e si è integrato perfettamente nella famiglia.
Uria cerca ancora di moderarlo, di insegnargli quello che può, ma si rende evidentemente conto di essere un pochino “meno” di lui, di avere un ruolo meno elevato, quindi fa valere i suoi due anni fino a che il piccolo rimarrà tale.
Ma Logan cresce in fretta e non ci sta a fare sempre la parte del piccolo quindi, con estrema disinvoltura, spesso mette le cose in chiaro con Uria: nulla di eccessivo, semplicemente a volte è lui a prendere in bocca il muso di lei o a scoprire le zanne quando lei si fa troppo invadente o impositiva.
Logan è molto sicuro di sé, calmo e riflessivo, osserva il mondo che lo circonda con silenziosa curiosità.
Fa le classiche bravate da cucciolo, mordicchia quello che trova in giro e ruba le ciabatte, fa le feste ai membri del branco-famiglia, scopre le meraviglie del mondo con serenità, è molto fisico e generoso nelle espressioni corporee ma mai troppo impetuoso o rumoroso, mai sopra le righe.
Come tutti i saarloos, nonostante la giovane età ha innata un’ottima capacità di osservazione e di ragionamento autonomo, supportate nel suo caso da uno spiccato istinto all’imitazione.


Durante il periodo festivo di fine 2014 passiamo tutti molto più tempo a casa, godendoci i momenti di branco riunito.
Alla sera dopo cena, quando c’è un pochino di tempo per stare tranquilli guardando un film, io ho l’abitudine di rilassarmi sdraiandomi sul divano del soggiorno, appoggiando la testa vicino a mio marito Pier che mi coccola accarezzandomi i capelli (cosa che mi rilassa immensamente).
I nostri figli si siedono chi nei posti liberi sul divano, chi direttamente sul tappeto, chi sulla sedia al tavolo del soggiorno per usare il PC, in qualsiasi caso siamo tutti insieme.
Anche i componenti pelosi del branco si uniscono al relax serale: Logan sale sul divano e si sdraia immancabilmente dietro la mia schiena, lungo e tirato come un’acciuga pur di starci, mentre Uria cerca di ritagliarsi un posticino in mezzo agli umani raggomitolandosi come fosse un gatto.


Una sera in particolare, Logan fa capolino da dietro la mia schiena e mi appoggia il muso sopra alla spalla in direzione di Pier.
Lo scorgo con la coda dell’occhio, ma è evidente che stia fissando le mani del papà umano che mi accarezza i capelli.
Rimane fermo in questa posizione per parecchi minuti, incurante di quello che può accadere intorno.
Poi Pier si alza e va in cucina.
Logan si alza a sua volta e va ad occupare il posto lasciato libero, niente di strano, entrambi i cani lo fanno spesso di occupare il posto mio o di Pier quando ci spostiamo sia a letto che sul divano, quasi che cercassero di stare più vicini a mamma e papà sdraiandosi dove c’è il loro odore.
Ma poi la cosa strana: sento tirare i capelli.
Pier, tornato in quel momento dalla cucina, si immobilizza in piedi dietro al divano e mi sussurra con aria stupefatta: “Manu, ma ti sei accorta di cosa sta facendo Logan?!?”
Sposto piano la testa e guardo il cucciolo mentre con la bocca mi prende una ciocca di capelli e la tira cercando di imitare il precedente movimento della mano di Pier, poi la fa cadere, prende in bocca un’altra ciocca e ripete il movimento.
Io e Pier rimaniamo di stucco.

 

Io ci vedo capacità di osservazione quando è rimasto a guardare le carezze di Pier sui miei capelli; curiosità perchè "chissà che strani peli lunghi ha mamma attaccati alla testa!"; capacità di ragionamento perché non ha solo usato la bocca per assaggiare tirandomi i capelli ma ha deciso di ripetere le azioni viste prima.


Insomma… ci vedo saarloos!