Storia della Razza

"Leendert Saarloos" (16/11/1884 - 13/01/1969), professione cuoco, etologo per passione.
Lavorava per una compagnia di navigazione; amante della natura, ad ogni attracco della nave ove prestava servizio, e per tutto il tempo che gli era concesso in libera uscita, soleva andare in esplorazione dei territori naturali della località, per conoscerne la fauna selvatica.
Ossessionato in maniera eccitante dall’idea di riuscire a creare una razza canina che più di ogni altra risultasse l’esatto connubio fra Cane e Lupo, nei primi anni del 1920, si dedicò allo studio della genetica. Lasciò così il mare per immergersi nella sua vera passione. Desiderava fortemente riuscire a regredire la decadenza strutturale del Cane, deficitaria rispetto agli avi, per tornare il più possibile al primo stadio di selezione. Desiderava fortificarne il fisico, rendendolo più resistente alle malattie e allo stress, rimettendo in lui, i sensi del Lupo e la sua vigoria.Più di ogni altra razza, egli amava il Pastore Tedesco e, l’idea che la selezione lo stesse indebolendo nel fisico, mise in moto fra le sue aspirazioni, quella di renderlo un Cane più robusto e ancor più duttile per l’addestramento.

Scelse come capostipiti, ‘Gerard van Fransenum’ (v. Stubersheim x Irmhild Wotan),, un Pastore Tedesco di origine prussiana, le cui linee di sangue (Gerard’s Axel) erano rinomate per le grandi doti addestrative sperimentate nella prima guerra mondiale – erano difatti cani al servizio dell’esercito – e ’Fleur’, una Lupa Europea discendente dal ramo dei Lupi Siberiani, acquistata allo Zoo di Blijdorp a Rotterdam. Sembra però che questa Lupa, sia stata colpita, ancora cucciola, da una malattia che la portò alla morte. Non intimorito dall’evento che avrebbe dovuto far vacillare le sue convinzioni che il Selvatico è più resistente alle malattie, comprò una seconda Lupa, sempre allo Zoo di Rotterdam e chiamò anche lei ‘Fleur’ – nota curiosa: tutte le sue Lupe, acquistate per rigenerare il sangue lupino durante gli accoppiamenti per la selezione della nuova razza, le chiamò Fleur.
Nel 1937, finalmente dalla coppia Gerard - Fleur nacque la prima generazione: tre cuccioli , i quali però morirono poco dopo (un mese circa) di peste, probabilmente portata da un visitatore. Ancora una volta senza perdere il coraggio Leendert Saarloos, l’anno successivo, fece riaccoppiare il suo Pastore e la sua Lupa, e vennero alla luce due femmine grigie – Pittah e Fleurie – e un maschio – Barrè. Anche questi tre cuccioli si ammalarono e solo le femmine sopravvissero. L’importanza di avere un maschio dall’unione del sangue Lupa-Pastore era oltremodo necessaria, e nella primavera del 1938, Gerard e Fleur figliarono nuovamente: sei femmine e un maschio fu il risultato della monta. In ricordo del piccolo Barrè, il maschio venne così chiamato. Barrè rimase nell’allevamento, le sorelline furono affidate.

Nota curiosa: tutti i soggetti affidati, sono rimasti di proprietà di L. Saarloos. I maschi sono stati affidati castrati. In questo modo potevano essere tenute sotto controllo le nascite ed essere evitati incroci di sangue non voluti.

La nuova generazione ebbe inizio dalla cucciolata di Gerard con la figlia Fleurie (anno 1939). Ciò portò ad avere nelle linee, il 75% di Pastore su il 25% di Lupo. Tale scelta fu effettuata per eliminare l’innata riservatezza del Lupo. Nacquero sette cuccioli. Di questi sette ne tenne per sé due – Largo e Kaja.
Kaja è la prima marrone della storia della razza, il che zittisce le dicerie intorno alla quale, successivamente, furono inseriti Husky negli accoppiamenti.
Nel 1940, Saarloos fece unire Largo con la sorella Dela (figlia di Gerard e Assia – Assia è figlia di Axel e Asta – nota curiosa: di Assia e dei suoi genitori non si sa molto, risulta addirittura dal database mondiale del Cane Lupo di Saarloos, che Assia sia nata nel 1935, e quindi devono esserci stati necessariamente altri accoppiamenti di Pastore-Lupa, precedenti a quello reso noto come primo del 1937. Probabilmente se non sono stati menzionati in maniera riguardevole, forse non tutti i nascituri riportavano caratteristiche similari, e quindi solo i soggetti che più si avvicinavano all’ideale immaginato, sono stati poi presi in considerazione).
Da Largo e Dela nacquero tredici piccoli, dei quali sette rimasero, fra questi: Tarzan. Lo stesso anno anche Barrè e Fleurie ebbero otto cuccioli. Due entrarono nel gruppo di riproduzione, un maschio e una femmina. La femmina, secondo le osservazioni di Saarloos, risultò più idonea del maschio che più in là, consegnò allo Zoo di Rhenen.
Nel 1941, è la cucciolata di Phitta con il fratellastro Max (figlio di Gerard e Assia) a renderlo estremamente orgoglioso. È forse la prima volta che tutti i nati, rispecchiano le peculiarità volute dall’allevatore, la timidezza non era manifesta mentre apparivano le doti del capo-stipite Gerard. Questi soggetti furono tutti arruolati per il servizio d’ordine della polizia. E nella stessa primavera anche Fleurie e Max ebbero i piccoli.
Saarloos cominciò a credere molto nella sua selezione. Le impressioni che riceveva dall’esterno erano gratificanti. Le richieste per i suoi CaniLupi aumentavano.
Ufficializzò finalmente il nome della sua nuova razza ‘European Wolfdog’ e del suo allevamento ‘Van de Kilstroom’.

Il riconoscimento dal Kennel Club Olandese giunse nel 1942 e a livello nazionale non arrivò che nel 1975, quando il nome fu cambiato in Saarloos Wolfhound in memoria del suo fondatore morto nel 1969. In molti pensano che la tardata ammissione al libro genealogico delle razze, sia dovuta ad alcune ostilità politiche, non ultima forse quella della SW.

Negli anni intercorsi fra 1941 e il 1969, l’allevamento dei Cani Lupi di Saarloos subì alti e bassi. La seconda guerra mondiale fu parte in causa del declino e nel 1950, un virus lo indebolì ulteriormente.
Vani furono i consigli degli amici di vaccinare gli Animali. Saarloos era convinto che non si trattava di un’epidemia da virus, ma da un problema di malnutrizione e dallo stato di cattività.

Durante la seconda guerra mondiale, Saarloos, ebbe la visita della commissione per accertare il riconoscimento della razza. Nonostante gli animali fossero identificabili e gli incroci avvenissero sotto controllo e con registrazioni regolari, il comitato rimase negativamente colpito dalla situazione generale a cui si trovarono di fronte: le varie specie animali, non solo Cani e Lupi, ma anche volpi, scimmie e sciacalli, producevano un rumore assordante ed emanavano un forte odore che, unito a quello del cibo, risultava nauseabondo; inoltre, la stampa faceva propaganda negativa nei confronti dei Cani Lupo accusandoli d’essere pericolosi.

Nonostante tutte le avversità Saarloos andò avanti col suo progetto lavorando per consolidare i successi ottenuti.

Il Cane Lupo non era un Cane da difesa, il Lupo tendenzialmente è un Animale sospettoso che conduce una vita appartata e preferisce scappare piuttosto che attaccare, non dimostrando aggressività né verso i suoi simili né verso l’uomo; e fu proprio questa caratteristica pacifica a salvare la vita ai Cani di Saarloos durante la seconda guerra mondiale, in quanto, in seguito al rumore dello sparo di una pistola, scapparono tutti e ciò indusse gli ufficiali tedeschi a rinunciare al progetto di utilizzarli al fronte.

Nel 1955 fortificò la progenie inserendo altro sangue lupino, con ‘FleurII’ scegliendo come maschio per il primo accoppiamento ‘Barnun Van de Kilstroom’ (figlio di Zanzibar Van de Kilstroom – Almadin x Circe – e Petronella Van de Kilstroom – Tarzan x Dewata – unione del sangue di Largo, Fleurie, Max e Phitta).
E nel 1963 con FleurIII scegliendo come primo maschio per l’accoppiamento il suo preferito ‘Yro Van de Kilstroom’ (figlio di Damascus Van de Kilstroom – Tarzan x Dewata – e Odile Van de Kilstroom – Astor x Olivia /unione del sangue di Tarzan, Dewata, Circe, Zanzibar).
Questo però, riportò nell’allevamento, quella diffidenza che tanto, Saarloos, fece per eliminare.

La sua delusione più grande fu quella di non essere riuscito a creare un nuovo Cane da lavoro, superiore, rispetto alle razze già esistenti, nella robustezza fisica e nell’intelligenza.

Fortunatamente i meravigliosi esemplari non perirono con lui, grazie alla figlia Marijke e al supporto dell’Associazione Olandese.

Il primo impiego del Cane Lupo di Saarloos lo troviamo nella guida per ciechi, la sua natura diffidente, lo porta ad essere circospetto, quindi l’idea di un cane cauto nelle situazioni nuove o possibilmente rischiose ha portato a credere di poterlo impegnare in maniera positiva. Di certo nell’era moderna questo non potrebbe più essere (e di fatto non lo è), vista la caotica vita del contemporaneo.

La seconda mansione accordatagli fu il soccorso, la Protezione Civile Olandese lo addestrò per tale opera.

Nota curiosa – Yro, addestrato personalmente da Leendert Saarloos, alla fine degli anni sessanta passò il test per il salvataggio.

Il primo Cane Lupo di Saarloos importato in Italia è stato Nojah Nehkrid O'Ninho de Passaros, nel 1996, del Sig. Carlo Papini.

Il primo a fini allevatoriali, invece, fu importato dal Sig Rinauro Giancarlo nel 1998 e si chiamava Oural du Plateau Ardennaise.


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Leendert Saarloos con Yro Van De Kilstroom