Amidala Baretium Teutha

Sentinella

18 gennaio 2021

Ieri sera Amidala ha salvato qualcuno, forse una famiglia, magari un quartiere intero.

Non è successo nulla di grave, in realtà, ma solo perché lei è stata davvero insistente.

 

E’ una sera di metà gennaio e soffia un vento piuttosto forte e insolitamente caldo.

Ci prepariamo per andare a dormire ad un orario quasi accettabile e, come tutte le sere, i cani rientrano con noi per andare ciascuno al proprio posto: Uria, Amidala, Leah e Leia con noi; Kai in camera con Alessandro; Ouralou in camera con Melissa.

Leah e Amidala si accucciano sui loro trapuntini imbottiti, Uria si acciambella sul suo materassino mentre Leia viene sul letto a farsi coccolare prima di scendere e sdraiarsi sul suo pellicciotto.

Stiamo per spegnere la luce quando Amidala balza in piedi e comincia ad agitarsi chiamandoci insistentemente.

Viene a “farci zampe”, poi si dirige verso la porta di camera, torna a farci zampe mentre scodinzola nervosamente e poi di nuovo verso la porta, continuando a fissarci…

Guardo Pier che, sospirando, esclama “La faccio uscire!”

Amidala varca la soglia di casa e corre sparata in fondo al giardino, a parecchi metri di distanza, continuando a fissare la casa dei vicini.

Tempo due secondi e la saarloos torna in casa a chiamare anche me, mentre Pier rientra per prendere giacca e chiavi del cancello.

“Sul balcone dei vicini c’è una luce strana!” mi dice allarmato “Vado a vedere”

Esco anch’io, con il cellulare a portata di mano in caso servisse chiamare soccorsi, e mi dirigo verso il fondo del giardino, mentre il vento si fa sentire sempre di più.

Arrivata in fondo vedo, al di là della recinzione, il balcone della casa dei vicini su cui divampa un piccolo fuocherello, pericolosamente vicino alle tapparelle di plastica e al traliccio legnoso del rampicante sul muro.

Mio marito suona il campanello dell’abitazione e, dopo qualche secondo, l’occupante esce assonnata e perplessa.

Tre o quattro brocche d’acqua bastano a spegnere quello che è ancora, per fortuna, solo un principio di incendio ma, guardando i pini resinosi e i grossi alberi che separano tutte le case del quartiere e i cui rami ondeggiano a causa del vento insistente, ci chiediamo tutti, silenziosamente, cosa sarebbe potuto succedere se Amidala non ci avesse avvertiti.

Lei conosce molto bene il fuoco, data la nostra abitudine di accenderlo spesso in occasione di barbecue domenicali, e non le dà alcun problema né inquietudine.

Come ha fatto a capire che quel fuoco era diverso?

Come ha fatto a sentirlo mentre era in casa, a metri di distanza, e si era appena acceso?

Da quando Uria, con i suoi 9 anni di età, ha passato a sua figlia Amidala l'incombenza del branco, quest’ultima si è assunta il compito di tenere al sicuro tutti: lei è la sentinella, “pattuglia” i confini, tiene i cuccioli lontani dai pericoli, segnala gli estranei fuori dalla recinzione, controlla quelli che entrano per valutarne la pericolosità e, occasionalmente… lavora come Vigile del Fuoco.

Dopo tanti anni, ancora mi stupisce la capacità di comunicazione che hanno questi cani, il fatto che riescano a capire situazioni complesse e a trasmettere le informazioni anche a noi umani, che siamo tanto limitati dall’abitudine di usare la comunicazione verbale trascurando tutto il resto dei segnali.

Amidala ci ha letteralmente portati fuori casa e ci ha indicato dov’era il pericolo, cercando di farci intervenire con un senso di urgenza che era impossibile non capire.

Dopo 9 anni di vita con quello che ormai si potrebbe definire un branco di saarloos, rimaniamo tutti ancora sorpresi delle grandi capacità di questi animali che, per noi, sono ormai insostituibili componenti della famiglia.